Sono diventati veri artisti circensi: un’alternativa ad una vita da delinquenti. Tra i saltimbanchi, ci sono orfani, disabili e bambini di famiglie disagiate.

DI ROSALBA CASTELLETTI

Sotto il tendone del circo Upsala, in un parco a Nord di San Pietroburgo, si allenano oltre settanta bambini. Lo hanno battezzato il primo “circo per teppisti”. Quando fu fondato vent’anni fa, aveva una missione: togliere i ragazzi dalla strada e trasformarli in artisti dando loro un’alternativa alla vita da delinquentelli. Oggi, tra i suoi saltimbanchi, ci sono anche orfani, disabili e bambini di famiglie disagiate che nelle acrobazie e nelle giocolerie trovano un futuro di speranza. La sua storia ha anche ispirato il documentario “Lucky Devils” vincitore nel 2014 dell’Amnesty Giffoni Film Festival.

Dalle cantine a un vero tendone da circo. “Tutti i bambini, e specialmente i bambini a rischio, hanno bisogno di qualcosa d’interessante, qualcosa di “figo” che dia loro energia e il desiderio di cambiare la loro vita”. Ne è convinta Larisa Afanasieva, fondatrice e direttrice artistica di Upsala. In vent’anni, il suo progetto ha fatto molto strada. Nel 2000 non disponeva neppure di una vera e propria sala prove, ci si allenava nei parchi, nelle piazze o nelle cantine. Cinque anni fa si è realizzato un “sogno”: grazie a sponsorizzazioni private, è riuscita a comprare un tendone. Ora i giovani artisti si esibiscono 45 volte l’anno. E in aprile uno spettacolo dei bambini con sindrome di Down ha vinto la “Machera d’oro”, il più prestigioso premio teatrale, nella categoria “Esperienza”.

Ma la strada è tutta in salita. Rispetto a vent’anni fa, la burocrazia si è complicata. “Oggi ci sono troppe regole, troppe cose che non puoi fare”, ha spiegato Larisa all’Afp. E non mancano le pressioni: orfanotrofi che vorrebbero che le attività organizzate avessero uno “scopo patriottico”. “Insegniamo ai nostri bambini a essere liberi. Le autorità invece vogliono solo che stiano lontano dai guai, ma qui parliamo di libertà e arte”, ha detto Larisa. Aggiungendo: “La ricerca di finanziamenti è dura. Ma noi continueremo, fosse pure gratis.”

TRATTO DA REPUBBLICA