Il contributo più recente e più rilevante a tutela dei diritti dell’infanzia è la Convenzione sui diritti del fanciullo approvata dall’ Assemblea generale dell’ONU nel 20 novembre 1989 dove per fanciullo si intende, all’art. 1, qualsiasi essere umano al di sotto dei 18 anni. Tutti i Paesi del mondo ad eccezione degli Stati Uniti hanno ratificato questa convenzione, che si differenzia dai precedenti documenti in materia di difesa dei diritti dei minori per il carattere vincolante delle norme che la compongono a carico degli Stati che l’hanno ratificata.

La Convenzione è composta da 54 articoli. Uno degli aspetti più significativi è l’impegno da parte della comunità internazionale alla repressione della sistematica violazione dei diritti dei bambini nei Paesi dove ancora esiste il dramma della guerra.

La Convenzione ha portato negli anni alla stesura di rapporti, alla creazione di strumenti di soft law, e piani di azione per rimarcare l’impegno degli Stati e aggiornare le modalità operative a tutela dei diritti dell’infanzia.

Prima di questo documento, la prima guerra mondiale era stata il punto di partenza per il riconoscimento di una difesa dei diritti sociali e civili dei bambini, nel marzo1924 venne approvata a Ginevra, dall’Assemblea della Società delle Nazioni la Dichiarazione dei Diritti del fanciullo, carta di 5 enunciati che rappresenta un primo documento internazionale per la tutela di valori fondamentali per l’infanzia.

Nel 1948, anno della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, il Consiglio generale dell’Unione internazionale per la protezione dell’infanzia approvavaun’integrazione alla Dichiarazione di Ginevra che riconosce il diritto del bambino ad essere aiutato nel rispetto dell’integrità della famiglia, riconoscendo che l’ambiente privilegiato del fanciullo è la famiglia.

Dopo quasi dieci anni, il 20 novembre del 1959 le Nazioni Unite elaborarono una nuova Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo. Dai dieci principi enunciati emerge una figura del bambino inserita in un nucleo familiare e sociale sereno, quindi non più legata soltanto alla difesa dalle malattie e dalle situazioni di pericolo. Queste le tappe più importanti che hanno portato ad un riconoscimento ufficiale dei diritti dell’infanzia a livello internazionale.

A livello europeo i diritti dei bambini e degli adolescenti sono riconosciuti ufficialmente dalla Carta europea dei diritti fondamentali proclamata a Nizza il 7 dicembre2000 il cui art. 24 proclama i Diritti del bambino.

Di particolare rilievo è l’iniziativa annunciata dall’Unione Europea, con la comunicazione del 2006 “Verso una strategia dell’Unione europea sui diritti dei minori”, strategia di azione a lungo termine che conta sette obiettivi in materia di promozione e difesa dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Sempre a riprova dell’impegno a tutela dei diritti dell’infanzia, nel 2007 l’Unione europea, insieme alla presidenza UE di turno, ha inaugurato il primo Forum sui diritti dei bambini, con il fine comune di collocare i diritti dei bambini al centro delle politiche e dei processi decisionali e di promuovere i diritti dei minori sul piano nazionale ed internazionale.