Il 70% della popolazione rurale del Paese vive al di sotto della soglia di povertà secondo la World Bank

Più delle metà dei minori in Romania (51%) sono a rischio povertà, una percentuale maggiore rispetto a quella rilevata nel 2007 quando il Paese entrò a far parte dell’UE (50.5%).

La ricerca dell’Eurostat, promossa nei 28 Paesi dell’UE, conferisce alla Romania il primato nell’Unione Europea circa il rischio di povertà per i bambini, ancora prima della Bulgaria che ha visto una diminuzione del 16.2%, passando dal 61% al 45.2%.

Più di un quarto di tutti i bambini presenti in Europa (27.7%) – circa 26 milioni – sono a rischio povertà ed esclusione sociale, il che ha spinto i Paesi europei ad affrontare il tema come priorità politica.

Adrian Oras, coordinatore per la campagna europea Opening Door ha dichiarato [nel 2014]: “i tassi di povertà (inclusi quelli relativi ai bambini) sono cresciuti a seguito della crisi economica globale del 2008. Anche se sono passati 7 anni dall’ingresso della Romania [nell’Unione Europea], continuano a sentirsi gli effetti dell’inadeguata risposta alla crisi e delle misure avventate che hanno colpito gravemente il sistema sociale, che era stato appena sviluppato.”

I tassi di povertà in Romania tendono ad aumentare nelle aree rurali, in cui vive il 45% della popolazione del Paese – la più alta proporzione nell’ambito dell’UE – e dove la mancanza di infrastrutture incide negativamente su tutto, dalle scuole alle strutture sanitarie. Il tasso più alto di povertà riscontrato in Romania fu rilevato nel 2012 con una percentuale del 52.3%.

Secondo la Wold Bank, il 70% della popolazione rurale vive in uno stato di povertà a causa della mancanza di strategie appropriate da parte delle autorità.

“Gli assistenti sociali sono impegnati a rispondere ai bisogni basilari delle comunità e delle famiglie marginalizzate: l’accesso a risorse base ed a servizi universali, l’offerta di servizi sociali, sanitari ed educativi di livello base in maniera combinata, l’accesso al sistema scolastico, l’inserimento professionale, lo sviluppo di infrastrutture con una particolare attenzione al social housing affinché siano disponibili per famiglie con bambini a rischio e giovani care-leavers” racconta Oras.

La grande maggioranza della popolazione rurale rumena che vive in stato di povertà, comprende prevalentemente agricoltori e lavoratori rurali disoccupati, i cui bambini spesso non ricevono un livello sufficiente di istruzione, mentre la famiglia non ha un capitale sufficiente per garantire una qualsiasi prospettiva finanziaria che comprenda la possibilità – ad esempio – di chiedere prestiti per lo sviluppo di aziende agricole o altro.

Secondo Oras, la povertà infantile è peggiorata per tre ragioni: l’aumento del tasso di disoccupazione, un più largo gap tra le zone rurali e quelle urbane in termini di investimenti, istruzione ed opportunità lavorative, ed una generale discesa economica a seguito della crisi finanziaria del 2008.

Fonte: Indipendent