La petizione indirizzata alle Nazioni Unite circa il presunto omicidio dei bambini di strada da parte della polizia keniota ha quasi raggiunto il numero di firme necessarie.

KENYA – Gli attivisti sostengono che almeno 14 bambini senza casa sarebbero stati uccisi dalla polizia della città di Eldoret negli ultimi 12 mesi.

La petizione, che mira a spingere le Nazioni Unite ad indagare immediatamente il presunto assassinio sistematico dei bambini di strada nella città di Eldoret, è sempre più vicina al suo obiettivo. Eldoret è stata il focolaio della violenza che ha caratterizzato il periodo post elettorale nel 2007-2008 in Kenya durante il quale molte famiglie sono state sfollate. Nelle condizioni in cui più di 600.000 persone sono state ammassate nei campi, quasi totalmente privi di cibo e riparo, molti bambini hanno scelto, o sono stati costretti, a vivere per strada.

Negli ultimi mesi attivisti e volontari hanno denunciato presunte uccisioni da parte della polizia di alcuni bambini di strada della città di Eldoret.

Almeno sei bambini di strada sono stati uccisi nella città occidentale nell’arco di tre mesi. In un incidente rapportato, la polizia ha picchiato e costretto alcune famiglie di strada e bambini verso la riva del fiume Sosiani con l’utilizzo di gas lacrimogeni. Secondo i rapporti, senza un posto dove andare, molti dei bambini più deboli sono annegati. Il più giovane aveva nove anni.

Nel corso dell’ultimo anno, l’organizzazione locale Ex-street Children Community Organisation (Ex-street) ha registrato la morte di 14 bambini senza tetto. Ex-street sostiene che almeno sette bambini siano ancora dispersi.

“Lontano dall’aiutare questi bambini abbandonati, dando loro riparo e offrendo loro opportunità di vita, le autorità cittadine hanno deciso di optare per le maniere brutali: utilizzare la polizia per picchiarli e per costringerli a lasciare la città” recita la petizione che ha già raccolto 52.715 firme delle 55.000 necessarie.

Ospitata da Care2, la petizione sollecita l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) ad indagare su questi omicidi, così come sull’accusa di violenza etnica. “Questa non è la prima volta in cui i bambini vengono uccisi qui, ma gli omicidi recenti rimarranno per sempre (nella mente dei bambini), molti ragazzi sono traumatizzati” ha detto un portavoce di Ex Street da Eldoret all’IBTimes UK. “Ci sono stati diversi tentativi di mettere a tacere la nostra voce da parte dei politici e del Governo che temono di avere [la] maggior parte della responsabilità sulla questione, ma abbiamo urgentemente bisogno di giustizia, abbiamo [gli stessi diritti] [delle] altre persone”.

Nel mese di giugno, i membri dell’Uasin Gishu County Assembly hanno sollecitato l’ufficio del Direttore della Public Prosecutions ad indagare l’uccisione dei bambini di strada nella quinta città del Kenya. Il Governo del Kenya ha respinto i reclami sull’uccisione dei bambini di strada di Eldoret tramite le parole del Special Programmes Principal Secretary, Josepheta Mukobe, che ha dichiarato la mancata esistenza di prove a dimostrazione che la polizia fosse coinvolta nelle uccisioni.

“La maggior parte di questi bambini sono coinvolti in risse, si uccidono a vicenda o sono uccisi da altre persone dopo essere stati coinvolti in atti criminali sospetti” ha detto il mese scorso Mukobe, aggiungendo che il Governo locale aveva dichiarato l’intenzione di creare un centro di soccorso e riabilitazione in quell’area per ospitare le famiglie di strada.

Gli attivisti dietro la petizione sono venuti a conoscenza della risposta del Governo sul fatto che le forze dell’ordine non siano responsabili degli omicidi, ma hanno replicato “non possiamo accettare questa risposta finché non sapremo la verità”.

Nel 2007 il Consortium for Street Children ha stimato che un numero compreso tra 250.000 e 300.000 bambini hanno vissuto e lavorato in strada in tutto il Kenya. Condizioni come la povertà, l’instabilità politica, la violenza, l’abuso fisico e sessuale, l’essere orfani, l’abuso di droghe, le gravidanze indesiderate ed i conflitti familiari predispongono questi bambini alla vita in strada.

Ex-street descrive i bambini come “bambini e ragazzi che vivono senza legami e valori legati alla famiglia, nell’illegalità e tra i quali alla fine della giornata sopravvivrà il più forte di taglia”.

Fonte: IBTIMES.CO.UK