NEPAL – I bambini sono stati reinseriti nell’ambito dell’ambizioso programma governativo chiamato Rescue and Rehabilitate Street Children. Nel circuito del programma nepalese lanciato il 9 maggio, secondo i funzionari, fino ad ora sono stati messi in condizioni di sicurezza 188 bambini, trovando loro una sistemazione nei rifugi. Tuttavia 38 bambini li hanno già  lasciati, segnando così una battuta d’arresto per il piano governativo.

“Il reinserimento dei bambini di strada è problematico in quanto molti di loro non amano la disciplina che caratterizza una vita normale. Ma non ci arrenderemo finché tutti i bambini di strada non saranno in luoghi più sicuri” ha detto Tara Dhital, direttore esecutivo presso il Central Child Welfare Board.

Dhital ha dichiarato che il programma non solo ha lo scopo di salvare i bambini dalle strade, ma mira anche al reinserimento familiare nel caso in cui sia possibile. Potranno anche beneficiare di un programma scolastico. Il governo, in base al bilancio di quest’anno, ha stanziato 10 milioni di rupie per questo programma.

Sono stati selezionati 10 centri a cui affidare i bambini di strada. Secondo i dati del governo, dei 188 bambini messi in condizioni di sicurezza, 133 hanno entrambi i genitori, 15 non li hanno e 56 ne hanno uno solo. Tra di loro solo 4 non conoscono il luogo di residenza dei loro genitori. Il governo prevede di trovare una sistemazione adeguata in particolare per i bambini orfani.

Le parti interessate sostengono che il programma, comprensivo del reinserimento scolastico e di quello familiare, avrà bisogno di una pianificazione a lungo termine. “La pianificazione a lungo termine e le risorse saranno la chiave per il successo del programma” ha detto Neha Sharma della PAC Nepal, un’organizzazione che lavora nel campo dei diritti dei bambini.

28 dei bambini inseriti nel programma sono di Kathmandu, 16 di Makwanpur, 14 di Sindhupalchok e 14 di Dhading, 12 di Kavre, 8 di Sindhuli, 7 di Jhapa, 6 di Bhaktapur e 6 di Sarlahi, 5 di Ramechhap, 5 di Nuwakot, 5 di Sunsari e 5 di Udayapur. I bambini restanti non erano in grado di dichiarare la loro provenienza.

Fonte: The Kathmandu Post