Avevamo già affrontato in un articolo il tema dei bambini di strada in Pakistan che, data la loro vulnerabilità, vengono reclutati sempre piu’ spesso da bande criminali e gruppi terroristici.  Nell’articolo che segue, oltre ad una panoramica sul fenomeno, vengono proposti alcuni dei loro pensieri a cavallo tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016.

KARACHI – Nonostante un altro anno sia terminato, continuano a trascorrere giorno e notte sulla strada, inseguendo automobili e passanti nella speranza di ricevere una qualche forma di carità, a volte il loro unico mezzo di sostentamento. Passano giorni, mesi, anni, ma la loro situazione resta invariata. Sono i bambini di strada di Karachi.

Mentre la letteratura sul fenomeno dei bambini di strada in Pakistan continua a scarseggiare, i dati disponibili mostrano l’esistenza di un problema significativo, in particolare nelle città più grandi come Karachi e Lahore.

Gli studi, condotti oltre 10 anni fa, stimano che in Pakistan ci sia un numero di bambini di strada compreso tra 1.2 milioni e 1.5 milioni. Le cifre sono in aumento a causa della povertà, della disoccupazione e di altre questioni economiche, ma anche a causa dello spostamento di un gran numero di persone a seguito delle alluvioni.

Questi bambini sono privati dei loro diritti fondamentali quali la sicurezza, la protezione, il riparo e l’istruzione. Cresciuti sulle strade, sono anche particolarmente inclini a contrarre malattie dovute alle condizioni insalubri in cui vivono e lavorano. Inoltre sono più facilmente vittime di abusi sessuali e violenza.

The Express Tribune ha chiesto ai bambini di strada di esternare dei pensieri sull’anno appena passato, con la speranza che il 2016 possa essere migliore.

Zakir, 14 anni, è stato in strada per otto anni. Non ha mai frequentato la scuola, ma ha appena imparato a leggere. La festività di Eid è stato il giorno più bello di quest’anno per lui, in quanto è uscito con i suoi amici, dice.

“Ogni volta che c’è uno sciopero e le persone restano in casa, per noi è una brutta giornata in quanto non guadagniamo soldi.”

Mariam, 10 anni, vaga per le strade con i suoi fratelli. Per lei il più bel giorno dell’anno è stato ugualmente la festività di Eid perché è uscita con la sua famiglia.

Mudassir, 10 anni, fuma spesso e sniffa colla. “Una signora vicino ad un bancomat mi ha dato una sigaretta”, dice.

“Con i soldi che gli danno compra le sigarette” dice Mariam.

“So che è una brutta abitudine, sto cercando di smettere”, risponde. Per Mudassir, il miglior giorno del 2015 è stato il Chand Raat perché le strade erano trafficate ed è riuscito a guadagnare più soldi.

Zameer, 7 anni, recentemente è venuto a Karachi per i suoi genitori.

“Cosa ti ha reso felice quest’anno?”

“Niente”

“Vuoi qualcosa per il nuovo anno?”

“No”

Per Zameer, il giorno più triste di quest’anno è stato quando ha pianto perché la sua insegnante l’ha picchiato.

Ghaffar, 5 anni, è il fratello minore di Zameer.

“Vuoi andare a casa?”

“Si”

“Quando andrai a casa?”

“Tra sei giorni”

Kamala, 7 anni, il miglior giorno dell’anno è stato Eid perché le hanno regalato una collana.

“Mi hanno dato anche uno scialle” dice.

“Che cosa vorresti per il nuovo anno?”

“Scarpe, perché sento freddo di notte”

Muqaddas, 12 anni, è felice oggi. Lei e sua mamma andranno a comprare le calze, dice. Dopo scuola, va al mercato a vendere accessori per capelli con la madre.

“Posso persino parlare inglese”, afferma.

“La chiamiamo face”, dice indicando il suo viso.

Socks!” dice indicando i suoi piedi.

Il giorno più bello dell’anno per lei è stato la festività di Eid perché è uscita con la sua famiglia.

Diventa triste quando le persone si comportano male.

“Perché sei seduta qui?”

“Qualcuno ci darà un gelato quando uscirà dal negozio”.

Fonte: The Express Tribune